Vi sarà capitato in questi giorni a Palermo, specie in centro, di imbattervi in uno dei tanti cartelloni poggiati a terra, anche abbastanza evidenti e colorati che pubblicizzano la mostra “Punctum” dell’artista Omar Hassan, ideata insieme alla Fondazione Federico II.
Di padre egiziano e madre italiana, sintesi dell’idea stessa di integrazione e mediterraneità, l’artista Omar Hassan, dal 24 marzo fino al 1 ottobre, per la prima volta a Palermo, espone le sue opere nei luoghi più intimi di “Palazzo dei Normanni”, sede dell’ Assemblea regionale siciliana .
Ma entriamo nel vivo della mostra con qualche riflessione:
“Punctum”, arriva come un “pugno” dritto all’anima e agli occhi di chi può ammirare i lavori di quest’artista di fama internazionale, a Palermo per l’anteprima con la stampa della sua personale ospitata nella Sala Duca di Montalto, all’interno di Palazzo Reale, cuore pulsante dell’integrazione e del concetto di multiculturalità che si sposa alla perfezione con il tratto dell’italo-egiziano.
L’arte di Omar Hassan è in sperimentazione costante ed esplora lo spazio interstiziale tra classicità e contemporaneità, connettendo passato, presente e futuro. Non c’è distinzione tra pittura e scultura. La prima opera che accoglie il visitatore è una coraggiosa reinterpretazione della Nike di Samotracia, “in dolce attesa”. Inneggia alla Pace.
“Da anni riflettevo su quest’opera, ma serviva un luogo come Palazzo Reale di Palermo. La Nike Praegnans è simbolo della vittoria, ma anche della libertà in un mondo caratterizzato da contraddizioni e guerre. La Nike rinnova la sua rappresentazione e simboleggia la Pace”, ha detto Omar Hassan, durante la conferenza stampa di presentazione di “Punctum”.
L’inedita mostra è frutto di un dialogo autentico sull’asse Milano-Palermo tra l’artista e la stessa Fondazione Federico II. Ma Punctum è anche la simbiosi tra Omar Hassan e Palazzo Reale nel segno del puro site-specific: non poteva essere diversamente se l’incontro avviene tra un artista di madre cristiano-cattolica e padre musulmano, che lo hanno predisposto alla tolleranza e al nuovo e il palazzo “fabbrica di idee” sin dai tempi di Federico II, che custodisce la meravigliosa Cappella Palatina, simbolo per antonomasia dell’integrazione tra culture.
Sono ben 7 su 15 le opere site-specific: le suggestioni di Palazzo Reale hanno stimolato in Omar Hassan un impulso artistico che si concretizza nella realizzazione di ∞ Lights, Autoritratto, Pax, Triloquio, No Filter, la Nona IX e la Mappa di Palermo.
“Abbiamo voluto Omar Hassan – afferma Gaetano Galvagno, presidente della Fondazione Federico II – perché è testimone dell’arte del nostro tempo. Noi come Fondazione Federico II abbiamo la responsabilità quotidiana di mantenere contemporaneo un Palazzo che è patrimonio dell’Unesco e che già in passato fu contraddistinto da un impulso creativo sempre rivolto in avanti. Credo che, dal suo punto di vista, Omar Hassan abbia accettato la sfida per la stessa ragione. Palazzo Reale è, infatti, il luogo ideale per mettere in dialogo passato, presente e futuro ed esprimere la sua arte piena di azione ed energia, capace di essere contemporanea, pur accogliendo e rielaborando la tradizione dell’arte classica”.
“Punctum – ha detto Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – è l’insofferenza ad accettare pigramente un’idea dell’arte che rinuncia ad esprimersi con energia per addentrarsi in uno sperimentalismo creativo che diviene leva critica per aprire gli occhi sulla realtà. Il titolo della mostra nasce da una prospettiva condivisa dalla Fondazione Federico II con l’artista per concepire le mostre come reazione ad una tendenza allarmante di resa dell’arte a quella densità che non tocca più in profondità”.
Energia che esplode imperiosa, per esempio, negli ormai celebri Breaking Through, che lo hanno reso famoso nel mondo come artista-boxeur. “I’m not punching to destroy, I’m creating!”, sottolinea Omar, che a Palermo porta due opere di questa “serie”.
Com’è noto, agli interessi artistici Hassan ha affiancato per anni la disciplina della boxe. La mostra aprirà domani al pubblico e sarà fruibile fino al primo ottobre: è visitabile dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 16.30 (ultimo ingresso). Domenica e giorni festivi dalle 8.30 alle 12.30 (ultimo ingresso). Info su: www.punctumomarhassan.it
Infine…anche le nostre impressioni sulla mostra :
Entrando all’interno della mostra sembra di imbattersi in un luogo magico in cui le opere, immerse nel buio della sala, appaiono più luminose e vive. L ’interpretazione della Nike di Samotracia, “Pax”, simbolo di libertà e per l’artista di pace, attira subito lo sguardo con la sua imponenza luminosa, il suo ventre gonfio, e la classicità che caratterizza le altre opere, ma è evidente che si tratta di una tradizione classica dell’arte accolta per essere rieletta in una versione più attuale e moderna .
C’è tempo fino al primo ottobre per vedere “Punctum”, una mostra in cui passato e futuro, antico e moderno si fondono in una sintesi che vale la pena di ammirare in ogni opera dell’artista, all’ interno della cornice di uno dei palazzi più belli del mondo , la più antica residenza reale d’Europa, sede dello storico Parlamento siciliano, patrimonio dell’umanità (UNESCO), vanto della nostra città di Palermo, della Sicilia e del mondo intero.
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