Si intitola “Adduma” (accendere) il nuovo murale dell’artista Millo allo Sperone, promosso da Sperone167, che raffigura un bambino mentre sale le scale di una botola aperta verso il cielo per accendere una luce sul proprio quartiere.
“Adduma” è l’ottava opera nel quartiere che arricchisce il nuovo parco d’arte urbana della città di Palermo.
Con oltre 120 opere murarie nel mondo salendo a quota 27 metri su una palazzina di viale Giuseppe Di Vittorio, l’artista descrive così la sua opera consegnando il suo murale alla città: “Salendo una scala immaginaria sospesa sulla città attraverso una piccola botola fino ad arrivare ad accendere una luce che mostri agli occhi attenti ciò che manca quando le istituzioni sono lontane e la vita si fa difficile, ma che soprattutto illumini ciò che più vorremmo vedere: i nostri sogni avverarsi e le nostre battaglie vinte. Spero che questa opera possa far parlare di un quartiere dalle infinite potenzialità e possa mostrare a tutti che anche se in salita, bisogna sempre provarci”.
L’inaugurazione del murale nella scorsa settimana, nonostante la minaccia della pioggia, è stata una festa per tutti: residenti di tutte le età e cittadini provenienti da altri quartieri, con il contributo musicale di Chiara Costa, La Bottega delle Percussioni, Mavarìa, Mistical Sound, Southside Record, le voci e il confronto tra il quartiere e Sperone167.
Oltre agli eventi collaterali, l'”Alleanza Creativa Sperone167″ che ha promosso l’iniziativa ha restituito un campo di bocce e delle panchine sotto la nuova parete di viale Giuseppe Di Vittorio. Fondamentale il lavoro dei volontari di Sperone167 e degli abitanti del quartiere che hanno partecipato attivamente e con grande entusiasmo.
L’intervento attivato da “Sperone167” fa parte di un processo di rivitalizzazione dal basso attraverso il potere rigenerativo delle arti a cui hanno aderito associazioni, imprenditori, istituti scolastici e liberi cittadini con lo scopo di accendere i riflettori sulle fragilità dei quartieri simbolo delle periferie di tutto il mondo, contribuendo ad una narrazione diversa rispetto alle cronache.
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