Saranno coinvolti studenti e Istituzioni per un momento di “Antimafia sociale”, sabato 25 novembre, 38 anni dopo la tragedia che investì due giovani.
Era il 25 novembre 1985 a Palermo quando i due giovani Biagio Siciliano e Giuditta Milella, studenti del Liceo Meli, morirono nel tragico incidente alla fermata dell’autobus di piazza Croci a Palermo, angolo via Libertà, che coinvolse un’auto di scorta dei giudici Guarnotta e Borsellino.
Ci furono 23 feriti, ma Biagio e Giuditta ebbero la peggio. Biagio Siciliano morì subito. Giuditta Milella spirò il 1° dicembre successivo. Avevano rispettivamente 15 e 16 anni.
Un momento di antimafia sociale quello di sabato 25 novembre nell’anniversario di quella tragica giornata, che la scrittrice e presidente della Commissione Cultura dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo, attivista e insegnante, Mari Albanese, ha voluto organizzare con due momenti significativi che vedranno coinvolti gli studenti della scuola e le Istituzioni del territorio.
“Una tragedia incredibile – spiega Albanese – che allora sconvolse la città intera. Era il 1985, sono trascorsi 38 anni. Ho voluto tirare fuori questa triste vicenda dai cassetti dell’oblio coinvolgendo le nuove generazioni. Quella di Biagio e Giuditta è la storia di due giovani, vittime innocenti e collaterali della violenza mafiosa. Erano gli anni della lotta antimafia, a Palermo.
Gli anni in cui si correva tanto in città: le scorte, il maxi-processo alle porte, i nostri morti ammazzati dagli squadroni della morte. Non sarà solo una commemorazione, ma una giornata di impegno civile e sociale. Una riflessione sullo stato della mafia e dell’antimafia oggi, con lo sguardo fermo alla storia e alle storie della nostra terra martoriata ancora oggi da Cosa nostra”.
“A 38 anni dai fatti accaduti non vogliamo sterili minuti di silenzio – dichiara Vittorio Teresi, presidente del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino. Ma nel ricordo di Biagio e Giuditta intendiamo assumere un ruolo attivo dentro la società, sensibilizzando e mobilitando le migliori energie di questa città in tutte le sue componenti”.
“A trent’anni dalle stragi di mafia del ’92, Cosa nostra rimane pervicacemente infiltrata sia nel tessuto economico-sociale, che nelle istituzioni. Ci interrogheremo sui limiti del movimento antimafia successivo alla ‘primavera siciliana’ e sugli strumenti legislativi che dovrebbero garantire indagini efficaci e processi equi”, dichiara Francesco Leone, presidente dell’Associazione dei Giuristi Siciliani (AGIUS).
Una giornata di impegno civile e sociale, dunque, quella di sabato 25 novembre, organizzata da Mari Albanese, con un’iniziativa che parte dal basso e coinvolge studenti, studentesse e Istituzioni del territorio.
Alle ore 9.00 appuntamento presso la targa dedicata a Biagio Siciliano e Giuditta Milella, in via Libertà, angolo piazza Croci, dove si terrà “Un gioco per Biagio e Giuditta”, iniziativa liberamente ispirata al mito della caverna di Platone. A cui partecipano le alunne e gli alunni delle quinte classi, sezioni A, B, C e D dell’I.C.S. “Alberico Gentili” e della scuola primaria “G.Pitrè” di Palermo.
A cui seguiranno gli interventi del presidente dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo, Marcello Longo, e dell’organizzatrice Mari Albanese. A cui saranno presenti, il fratello di Biagio Siciliano, Vincenzo, e il giornalista e scrittore Roberto Puglisi. Con delle letture a cura dell’attrice Erika La Ragione.
A seguire, alle ore 10.30, ci sarà un convegno-dibattito per discutere sullo stato di salute dell’antimafia, oggi, presso l’Aula “Luca Crescente” della Procura della Repubblica di Palermo (nuovo Palazzo di Giustizia, palazzina M) in piazza Vittorio Emanuele Orlando. Iniziativa che prende il titolo “1985-2023. La mafia e l’antimafia hanno cambiato il proprio volto. Oggi a che punto siamo?”.
Al convegno porteranno i saluti istituzionali: il presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca; la procuratrice generale Lia Sava; la presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Clelia Maltese. Interverranno: il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia; il presidente della Commissione Regionale Antimafia, Antonello Cracolici; il direttore della rivista Segno, Nino Fasullo; il presidente dell’Associazione dei Giuristi Siciliani (AGIUS), Francesco Leone, e il presidente del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, Vittorio Teresi. A moderare il convegno sarà Mari Albanese.
L’iniziativa è realizzata da Mari Albanese insieme al Centro Studi Paolo e Rita Borsellino e all’AGIUS, con il patrocinio gratuito dell’Ottava Circoscrizione del Comune di Palermo e di Quarto Tempo. La partecipazione al convegno è in fase di accreditamento presso il Coa Palermo, per 3 CFP in Diritto Penale.
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