L’8 e il 9 Giugno del 2024, il popolo italiano sarà chiamato alle urne, per eleggere i candidati italiani al Parlamento Europeo. Nell’occasione, i vescovi di Sicilia hanno diffuso un comunicato affinché il popolo siciliano e, soprattutto, i giovani non rinuncino ad esprimere il proprio diritto di voto. I vertici della Chiesa siciliana hanno ricordato che «non bisogna lasciarsi ammaliare dal canto delle sirene, dal pessimismo, dalla rassegnazione, dal disfattismo e dell’astensionismo».
L’episcopato siciliano è molto preoccupato per il clima di sfiducia, di rassegnazione, di menefreghismo che colpisce i siciliani, che non credono più in una classe politica che governa senza preoccuparsi del disagio della disoccupazione e del progressivo spopolamento di un territorio in cui l’unica voce attiva è l’emigrazione, singola o di interi gruppi familiari, alimentata dalla mancanza di lavoro, ed il progressivo ridursi dei servizi fra una popolazione che vive il disagio di un progressivo impoverimento.
La gestione dei bisogni viene magistralmente gestita da una classe politica senza etica e senza dignità e sussistono ancora casi di scambi tra il politici e la mafia (pacchetti di voto-promesse di ogni tipo a partire dai posti di lavoro) e l’abbandono del territorio al degrado ambientale. In una situazione di tal fatta, il popolo siciliano ha il diritto-dovere di “scegliere dei validi rappresentanti che possano lavorare per il bene comune, per la pace, per la fratellanza universale e per lo sviluppo del Sud Italia.”
Mediterraneo
L’invito dei vescovi siciliani ha come obiettivo di fare comprendere che la nostra isola, al centro del Mediterraneo, rappresenta la porta d’ingresso verso l’Europa per le popolazioni del Continente Africano, alla ricerca di una vita migliore”.
I pastori delle Chiese di Siciliano hanno sottolineato “le radici giudeo-cristiane, la diversità di culture, di tradizioni e i valori che hanno contraddistinto gli Stati Europei”. La nostra è sempre stata una civiltà aperta, solidale, plurale e dialogica che ha sempre tutelato la dignità della persona umana, la pace dei popoli, ed ha lottato contro ogni forma di schiavitù e di violenza verso gli immigrati e i minori.
Ogni cittadino/a della nostra isola deve esercitare il proprio diritto di voto affinché chi li rappresenta lavori per una comunità europea giusta, solidale, ospitale e umana.
Il voto
Il dramma di ogni elezione europea/ nazionale/ regionale/ locale è che diventa occasione per alcuni di gestire i bisogni della gente per il proprio tornaconto. “Professionisti della politica” si approfittano, infatti, della mancanza di lavoro, delle necessità delle fasce deboli della nostra terra (pensionati, famiglie, giovani e non solo), per ottenere il consenso elettorale per “garantire al candidato di turno i voti necessari per essere eletti”.
È giunto il momento in cui i cattolici delle Chiese di Sicilia abbiano il coraggio profetico di scegliere chi sarà capace di impegnarsi per il bene comune, per lo sviluppo economico, sociale e culturale. I candidati siciliani al Parlamento Europeo si impegnino veramente a a costruire nella nostra isola una nuova viabilità che colleghi celermente le varie parti dell’isola, a rilanciare l’agricoltura, il turismo ed il settore ittico.
La Sicilia ha un ruolo importante nella realizzazione di “un’Europa che sia famiglia dei popoli”. Bisogna stare attenti nella scelta di politici affidabili, perché la criminalità organizzata, la massoneria e i poteri occulti del mercato finanziario possono spostare “pacchetti di voti per eleggere i candidati che possono tutelare i loro interessi criminali-occulti”.
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