Al Civico di Palermo un convegno per parlare chiaro: l’alcol fa male, prevenire è l’unica strada

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Alcuni giorni fa, esattamente sabato 12 aprile, nell’Aula Multimediale dell’“Ospedale ARNAS Civico e Benfratelli” di Palermo, si è tenuto il convegno medico “I danni dell’alcol: sotto lo scudo della Signora Prevenzione”, promosso dall’Associazione “Il Quadrifoglio Rosa odv”. Un evento aperto a tutti, molto partecipato, nato per accendere i riflettori sui danni legati al consumo di alcol, non solo per la salute ma anche per la società.

Il tema è stato affrontato da tanti punti di vista: sociologico, psicologico, neurologico, cardiologico, ginecologico e altri ancora. Un confronto ampio, con tanti professionisti coinvolti. A organizzare l’incontro ci hanno pensato Giuseppe Imbornone, presidente nazionale del “Quadrifoglio Rosa”, insieme a Valeria Lo Monaco (presidente regionale Sicilia) e Rosa Maria Scalisi (presidente provinciale Palermo). A moderare la mattinata sono stati la ginecologa Daniela De Feo e il dottor Lorenzo Mannino.

Tra gli interventi, quello dello psicologo e criminologo Andrea Giostra ha acceso l’attenzione su dati recenti tratti dalla Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, presentata al Parlamento lo scorso 25 giugno. Secondo il report, nel 2023 l’uso di sostanze legali, tra cui alcol, tabacco e psicofarmaci, è aumentato tra i giovani, con numeri preoccupanti:

  • Oltre 500mila studenti under 18 hanno fatto uso di tabacco, il 34% del totale.
  • Circa 380mila hanno avuto almeno un’intossicazione alcolica (25% della popolazione studentesca minorenne).
  • 170mila hanno assunto psicofarmaci senza prescrizione medica, con un picco fra le ragazze.

Giostra ha sottolineato che oggi non si può più parlare solo di abuso di alcol, ma di un vero e proprio policonsumo di sostanze legali, dove l’alcol è spesso la via d’accesso più facile. E il danno non è solo fisico: le ricadute toccano anche il contesto familiare, con conseguenze pesanti sul piano affettivo, economico, relazionale e psicologico. Chi vive con una persona alcolista spesso si trova a fare i conti con situazioni di violenza, trascuratezza, disagio emotivo e disgregazione.

La soluzione? Puntare sulla prevenzione, quella vera. Secondo Giostra, serve un’educazione solida che cominci presto, coinvolgendo famiglie e scuole. Se manca questo tipo di prevenzione, si resta bloccati su interventi secondari e terziari – quelli che entrano in gioco quando il danno è già fatto – e che, dati alla mano, non stanno funzionando come dovrebbero.

Un messaggio chiaro, quello emerso dal convegno: parlare, informare e prevenire è fondamentale. Soprattutto se si vuole davvero cambiare le cose.

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