A Palermo, un Liceo Classico tra tradizione e innovazione: intervista alla preside Ajello

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Nel cuore del centro storico di Palermo, accanto alla maestosa Cattedrale, sorge il “Liceo Classico Statale Vittorio Emanuele II”, il più antico della città e tra i più prestigiosi d’Italia. Un’istituzione che, pur custodendo un glorioso passato, si proietta con slancio verso il futuro, coniugando la tradizione classica con innovazioni didattiche d’avanguardia. Abbiamo intervistato la Dirigente Scolastica, professoressa Mariangela Ajello, che da quattro anni ha l’onore di guidare questo storico istituto.

D: Professoressa Ajello, cosa significa dirigere un liceo con una storia così prestigiosa?

R: Dirigere il “Liceo Vittorio Emanuele II” è una grande responsabilità ma anche un privilegio. La nostra scuola è il centro della cultura classica palermitana e siciliana, con una tradizione che affonda le radici nel tempo. I “Vittorini”, ossia gli studenti ed ex studenti del nostro istituto, nutrono un forte senso di appartenenza alla scuola, un legame che va ben oltre gli anni trascorsi sui banchi. Per noi, mantenere vivo questo patrimonio culturale significa non solo preservare la serietà degli studi classici, ma anche arricchirli con nuove metodologie e discipline.

D: In che modo il liceo si evolve per rispondere alle esigenze formative contemporanee?

R: La nostra missione è coniugare la tradizione classica con le innovazioni scientifiche e metodologiche. Un esempio concreto è il nostro percorso di potenziamento e orientamento in “Biologia con Curvatura Biomedica”, attivato nel 2022 grazie a un progetto ministeriale in collaborazione con la “Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici e dei Chirurghi e degli Odontoiatri”.  Il nostro è l’unico liceo classico della città di Palermo a far parte di questa sperimentazione, che prevede 50 ore annue di formazione: 20 ore con docenti di scienze, 20 ore con medici specialisti e 10 ore di esperienza sul campo presso strutture sanitarie. L’obiettivo è offrire agli studenti un orientamento post-diploma chiaro e concreto, facilitandone le scelte accademiche e professionali.

D: Oltre al potenziamento biomedico, quali altre innovazioni caratterizzano il liceo?

R: Stiamo lavorando all’ampliamento dell’offerta formativa con un percorso giuridico-storico, che prevede la collaborazione con l’“Ordine degli Avvocati” per introdurre lo studio del diritto nel triennio. Inoltre, grazie ai fondi del PNRR, abbiamo sviluppato i laboratori per il “Digital Humanitas”, un progetto che integra discipline umanistiche e competenze digitali. Un ulteriore valore aggiunto è la possibilità per gli studenti di partecipare a progetti internazionali, come le simulazioni del Parlamento Europeo, e a programmi di studio all’estero, che arricchiscono il loro bagaglio culturale e personale. Inoltre, all’interno della scuola, è stato allestito lo “Spazio Flaccovio”  dedicato ai libri donati dalla famiglia Flaccovio, provenienti dal loro archivio privato, offrendo così agli studenti un patrimonio culturale di grande valore.

D: Quali metodologie innovative adottate per migliorare l’apprendimento?

R: L’innovazione didattica è un aspetto fondamentale del nostro percorso. Abbiamo aderito al “Movimento delle Avanguardie Educative”, che promuove un apprendimento dinamico e interattivo, spingendo gli studenti a muoversi tra le aule, a confrontarsi e a lavorare in team. Le nostre lezioni vengono proposte con un sistema di classi aperte, permettendo a tutti i ragazzi di personalizzare il proprio percorso di studi e di approfondire gli argomenti di maggiore interesse.

D: Come il liceo affronta le difficoltà emotive e psicologiche degli studenti?

R: La pandemia ha avuto un impatto significativo sulla stabilità emotiva dei ragazzi, aumentando i livelli di ansia e fragilità. Per questo, abbiamo instaurato un dialogo costante con gli studenti e con le famiglie, favorendo un ambiente scolastico sereno e accogliente. Abbiamo regolamentato l’uso del cellulare, consentendolo solo con l’autorizzazione del docente per scopi didattici. La tecnologia deve essere uno strumento di supporto all’apprendimento, non un fattore di distrazione.

D: Quale ruolo continua a svolgere lo studio del greco antico e del latino in un liceo in continua evoluzione?

R: Lo studio del greco antico e del latino rimane il fulcro della nostra identità. Sono lingue che ci aprono a un universo di idee e di valori fondamentali per comprendere chi siamo e da dove veniamo. Tuttavia, il nostro obiettivo è integrare questa eredità culturale con una formazione ampia e multidisciplinare, per preparare gli studenti ad affrontare le sfide del mondo contemporaneo con spirito critico e consapevolezza.

D: Quali sono le prospettive future del liceo Vittorio Emanuele II?

R: Il nostro obiettivo è continuare a innovare nel rispetto della tradizione. La sperimentazione biomedica potrebbe presto trasformarsi in un vero e proprio Liceo Biomedico, ampliando ulteriormente le opportunità per i nostri studenti. Inoltre, intendiamo consolidare la nostra offerta formativa con nuovi percorsi interdisciplinari e progetti che rendano il nostro liceo sempre più un punto di riferimento per la cultura e l’istruzione di qualità. La scuola deve essere un luogo di crescita, di scoperta e di apertura al mondo, e noi lavoriamo ogni giorno per garantire ai nostri studenti il miglior futuro possibile.

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