La mostra dal titolo: “Rosalia, Protectora et Patrona” è stata inaugurata sabato 25 maggio, presso la Cattedrale di Palermo, e sarà visitabile fino al 20 ottobre. Organizzata dalla sezione storico-artistica del Comitato Diocesano, questa esposizione celebra il IV centenario del ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia. La mostra si svolge nei locali del Tesoro della Cattedrale e include oltre 130 opere tra dipinti, sculture, gioielli, argenti, coralli, tessuti, cere e incisioni, focalizzandosi sull’immagine della Santuzza, amata in particolare in Sicilia, dal XVII al XX secolo.
La mostra comprende opere provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, esemplificando la ricchezza delle arti decorative siciliane. È curata da un team coordinato da Mons. Filippo Sarullo (Coordinatore del Comitato), Prof. Maria Concetta Di Natale (Coordinatore della sezione storico-artistica), i professori Sergio Intorre, Pierfrancesco Palazzotto, Giovanni Travagliato e Maurizio Vitella dell’Università degli Studi di Palermo. L’allestimento è stato diretto dall’arch. Barbara Rappa, con il supporto della dott.ssa Roberta Martorana per la segreteria scientifica e Emilio Mulinelli per quella tecnica.
Mons. Filippo Sarullo ha sottolineato come questa esposizione non solo celebri la devozione verso Santa Rosalia ma anche illustri il connubio tra arte e fede che si è sviluppato nel corso dei secoli. La mostra offre un percorso di riflessione interiore e spiritualità, proponendo l’arte come via di bellezza e itinerario di fede.
Un elemento di particolare rilievo, una sorpresa svelata dall’Arcivescovo di Palermo, Mons. Corrado Lorefice, è la presentazione di un documento storico mai esposto prima, contenente la firma autografa del Cardinale Giannettino Doria, responsabile della collocazione dei resti di Santa Rosalia nell’urna argentea nel 1631. Questo documento, insieme ai verbali delle precedenti ispezioni e a un libretto sulla vita della Santa scritto dal gesuita Giordano Cascini, è stato rinvenuto durante una recente apertura dell’urna.
All’interno della mostra si continua a percepire un ambiente sacro in continuità con lo spazio in cui è stata collocata, dentro la Cattedrale di Palermo. La mostra è infatti tutta dedicata alla patrona della città liberata dalla peste per Sua intercessione. Tutto parla de Lei… come mi ha spiegato, durante un’intervista, la curatrice della mostra, Maria Concetta Di Natale, Coordinatore della sezione storico-artistica del Comitato Diocesano e, da pochi giorni, anche presidente della “Fondazione Sicilia”.
«La mostra è nata per volontà del Comitato Diocesano, voluta da Mons. Filippo Sarullo, dall’interno della Chiesa – mi spiega la professoressa Di Natale – ma non solo, anche per volontà di gruppi costituiti da laici. Mi sono soffermata tante volte sulla figura di Santa Rosalia ma questa mostra diversamente dall’altra che ho curato in precedenza dedicata alle estasi di Santa Rosalia, oltre a possedere una base scientifica ha voluto evidenziare la fede e la devozione che i palermitani hanno per la “Santuzza”.
Tutto infatti parla di Lei attraverso tanti manufatti realizzati con materiali diversi, provenienti da tutta la Sicilia, ma anche da Bologna e dall’area del comasco. La mostra è ricchissima e comprende anche tanti capolavori inediti: una esplosione di opere dedicate alla santa patrona di Palermo, una sorta di elogio a questa importante figura per la nostra città, liberata dalla peste grazie alla sua intercessione. La mostra, tra le tante opere. comprende un documento storico, mai esposto prima, contenente la firma autografa del Cardinale Giannettino Doria, responsabile della collocazione, nel 1631, dei resti di Santa Rosalia nell’ Urna argentea.
Un dono, una sorpresa svelata dal nostro cardinale Corrado Lorefice. Conoscevo già per tradizione questo testo, ma averlo potuto vedere e mettere in mostra è stata una bella e significativa esperienza, proprio per il legame del documento con il ritrovamento delle ossa della santa».
Un percorso artistico dunque ma anche un itinerario di fede apprezzato non solo dai palermitani ma anche da molti turisti che in questi giorni quasi estivi, visitano la città , incantati dalla bellezza e da tanto splendore avvolti dal “silenzio mistico delle immagini” delle opere esposte.
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