A Palermo presso la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi situata in piazza XIII Vittime, dal 03/12/2022 al 20/12/2022 dalle ore 10.30 alle 13 e dalle ore 16 alle 17.30 con ingresso gratuito, sarà possibile visitare una mostra d’arte dal titolo ,“ Madre Terra”, organizzata dall’ Associazione Ucai – Unione cattolica artisti italiani . Ha inaugurato l’esposizione il sindaco, professor Roberto Lagalla con il professore Tommaso Romano , monsignor Giuseppe Bucaro e l’Assessore alla Cultura Giampiero Cannella “che ha rappresentato ufficialmente il pensiero, l’adesione e la vicinanza dell’amministrazione comunale a questa iniziativa che si ripete da anni”- sostiene il sindaco. L’intermezzo musicale è stato affidato al Maestro Vincenzo Di Bona e al chitarrista Mimmo La Mantia. Ha introdotto l’evento la professoressa Fulvia Reyes, Presidente Ucai Palermo.
«La nostra associazione, riaperta a Palermo dal 1995 e presente a Roma da più di settant’ anni , è lieta di presentare questa bellissima mostra ispirata alla Madre Terra. La scelta dell’argomento deriva dalla lettura di una enciclica del nostro amato Papa Francesco, dal titolo: “ Laudato Sì , sulla cura della casa comune”, pubblicata nel Maggio 2015 e rivolta a “ogni persona che abita su questa terra”. L’enciclica si focalizza sulla cura della nostra casa comune, dell’ambiente naturale e delle persone, fino a includere argomenti più ampi del rapporto tra Dio gli esseri umani e la terra che va rispettata come segno di amore e di lode verso il Creatore. Lo scopo della mostra è proprio quello di sensibilizzare credenti e non credenti su temi importanti di attualità che riguardano la terra e la sua agonia causata, per fare uno dei tanti esempi, dai continui incendi che hanno devastato intere foreste, mi viene in mente proprio la citazione della terra che brucia . Guidati da monsignor Giuseppe Bucaro, consulente ecclesiastico dell’Ucai di Palermo, abbiamo fatto anche un percorso che include delle riflessioni su questo argomento . Attraverso la mostra dei quadri ispirati alla madre terra, speriamo che anche l’Arte contribuisca a creare in ciascuno di noi quella “conversione ecologica” citata dal Papa nella enciclica, una trasformazione dei cuori e delle menti verso un amore ancora più forte per il nostro Creatore, una maggiore sensibilità nei confronti della terra , intesa come dono di Dio di cui dobbiamo prenderci costantemente cura e preservare da ogni pericolo» – ci spiega, durante la nostra intervista, la professoressa Fulvia Reyes, Presidente Ucai Palermo.
Siamo stati sabato scorso, all’inaugurazione della mostra ascoltando le parole del sindaco di Palermo, , Roberto Lagalla, che così si è espresso :
«Sono lieto di inaugurare la mostra che ha per tema la madre terra sviluppata e studiata da un numero di artisti di chiara fama : scrittori , musicisti, pittori , poeti , fotografi, cultori dell’arte che fanno parte dell’associazione oltre a nuove leve Agli autori e agli artisti il mio grazie perché l’arte non è solo una forma espressiva ma è anche una grande forma educativa . Oggi, nella giornata internazionale delle persone con disabilità , il tema che tra poco andrò a trattare è quello della fragilità. E’ importante educare al bello , all’arte, chi ha avuto la ventura di dovere nella sua vita confrontarsi con attività diverse da quelle normali e ordinarie. Leggo tutta la giornata di oggi in un circuito della solidarietà e della valorizzazione dell’arte e del bello».
Anche il professore, scrittore,Tommaso Romano e monsignor Giuseppe Bucaro hanno voluto esprimere il loro plauso all’UCAI di Palermo con parole che abbiamo avuto modo di ascoltare e leggere :
«In questa collettiva d’arte ciò che colpisce lo sguardo è la straordinaria ricchezza cromatica, quasi un risveglio dopo anni di forzato letargo dei bravi e in qualche bel caso eccellenti artisti che vi partecipano. La poetica della sensibilità è ben espressa qui dall’artista, sensibile a tutto ciò che è bello. Il tema della terra, della sua bellezza e salvaguardia è colto con accenti e modalità stilistiche plurali e tuttavia la bellezza del Creato è trasfigurata in queste opere con un accento ulteriore , che è la sacralità comunque declinata», sostiene il professore Romano.
«Nel racconto della Genesi, Dio “piantò un giardino in Eden, a oriente , e vi collocò l’uomo che aveva plasmato (Gn 2,8). Plasmando con l’acqua che sgorga dalla terra la polvere del suolo, Dio creò l’uomo e, infondendogli il suo alito di vita, lo rende un essere vivente . E proprio l’uomo è chiamato a coltivare e custodire il “giardino” : “ Dio lo pose nel giardino dell’Eden per coltivarlo e custodirlo” (Gn 2,15). Il creato appare come un libro da contemplare un giardino da costruire e coltivare, e un dono da condividere, perché la terra è di Dio , e l’uomo ne è ospite e non padrone . L’essere umano può coltivare e custodire il creato solo nella misura in cui accetta di non esserne padrone assoluto, ma di considerarsi all’interno di un mondo in relazione. Il degrado ambientale – come sottolineato da Benedetto XVI – è il risultato, contemporaneamente, della rottura di equilibrio tra gli uomini e il creato e dell’unione tra l’umanità e Dio. Vi invito a leggere le parole di Benedetto XVI nel “Messaggio per la Giornata mondiale della Pace, 2010 , n.4”: “Come rimanere indifferenti di fronte alle problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosiddetti «profughi ambientali»: persone che, a causa del degrado dell’ambiente in cui vivono, lo devono lasciare – spesso insieme ai loro beni – per affrontare i pericoli e le incognite di uno spostamento forzato? Come non reagire di fronte ai conflitti già in atto e a quelli potenziali legati all’accesso alle risorse naturali? Sono tutte questioni che hanno un profondo impatto sull’esercizio dei diritti umani, come ad esempio il diritto alla vita, all’alimentazione, alla salute, allo sviluppo”. L’Arte in questo può svolgere un ruolo prezioso perché, attraverso il linguaggio della bellezza , ci ricorda il nostro compito “ di coltivare e custodire il giardino” . Ciascuno di noi dinnanzi alla profonda crisi del rapporto uomo – natura è chiamato a dare il proprio contributo assumendo uno stile di vita responsabile ma anche sensibilizzando e promuovendo la comune coscienza.», conclude monsignor Bucaro , consulente ecclesiastico dell’ Ucai di Palermo .
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