di Serena Termini
Il calcio resta la principale strada che favorisce l’integrazione e la pacifica convivenza tra i migranti, arrivati nelle coste siciliane, originari di diversi paesi africani. E’ l’obiettivo che cerca di portare avanti l’associazione Extra guidata dal giovane malgascio Murio Razafindrakoto da nove anni a Palermo.
Dell’associazione fanno parte 60 ragazzi, di età compresa da 16 a 25 anni. Ad allenare i giovani sono il mister marocchino Abdellah e da poco anche Rosario Bernardo, un ex giocatore di serie B. L’associazione sportiva Extra, nata ufficialmente lo scorso 24 marzo di quest’anno, segue la formazione di una squadra multietnica i cui giocatori provengono da parecchi paesi: Madagascar, Marocco, Tunisia, Gambia, Nigeria, Costa d’Avorio e Mali. Il posto storico dove da sempre si allenano i giovani è l’ampio spazio verde del Foro Italico. “La squadra da sempre ha questo punto di ritrovo in città – spiega Murio – anche se da qualche tempo stiamo cercando un campo professionale dove i ragazzi possono allenarsi regolarmente. Proprio per questo sta partendo il progetto Extra Equipe grazie alla collaborazione con Equipe Sicilia – che si occupa della preparazione e dell’osservazione tecnica dei calciatori – finalizzato all’uso di un campo di calcio regolamentare che si trova dentro il complesso dell’ospedale Ingrassia di Palermo”.
Tramite, infatti un accordo nato tra Extra e l’associazione scuola calcio Lo Nero onlus sarà possibile utilizzare da parte della squadra il campo sportivo. L’anno scorso la squadra di Extra è arrivata in finale durante il campionato, promosso dal Cus a cui hanno partecipato 18 comunità di accoglienza per stranieri. In questi mesi Equipe Sicilia si è accorta che alcuni giovani giocano molto bene e sta cercando di proporli a delle squadre professionali. C’è stata anche una sorpresa come quella del giovane gambiano Fallo, di particolare talento, che è stato recentemente ingaggiato nella squadra della primavera del Palermo.
“Ho ereditato la passione per il calcio da mio padre che era un ex giocatore del Madagascar. Il calcio ha il privilegio di fare superare qualsiasi barriera culturale e sociale – spiega Murio -. C’è piena fiducia e fratellanza alla base del nostro stare insieme. Tutti infatti, al di là della loro differente nazionalità, sono molto uniti e riescono a giocare pacificamente tra di loro.
Quest’estate i ragazzi, per la prima volta hanno disputato pure una partita in trasferta andando a Potenza. Per loro è stata un’esperienza meravigliosa. Con il nuovo progetto avere presto la possibilità di giocare in un vero campo di calcio sarà molto importante per tanti motivi. Il primo è che i ragazzi potranno effettuare dei veri e propri allenamenti professionali avendo uno spazio adeguato dove disputare le partite”. “Con il progetto partirà inoltre una scuola di calcio vera e propria aperta ad italiani e stranieri divisi per fasce di età – continua il presidente di Extra -. Il calcio ha una funzione educativa e aggregativa molto importante anche perché li impegna in qualcosa che gli piace allontanandoli, per esempio dai pericoli della strada. Tutti i ragazzi hanno molta voglia di andare avanti anche se sanno che per ottenere buoni risultati occorre avere molta pazienza, impegno e grande spirito di sacrificio. Naturalmente ci teniamo lontani da tutti i giri poco trasparenti che possono esserci attorno al mondo del calcio. Per questo cerchiamo anche di mettere in guardia i nostri giovani da false illusioni, promesse e altre forme di sfruttamento sportivo che non ci riguardano”.
“Oggi il principale ostacolo per fare andare avanti i ragazzi più promettenti – continua Murio – sono le notevoli lentezze burocratiche con le quali riescono ad avere i documenti. Sappiamo che per iniziare a giocare in maniera professionale occorre come minimo avere un permesso di soggiorno di un anno ma alcuni riescono ad ottenerlo solo provvisorio per pochi mesi. Vorremmo allora che si mettesse in moto una macchina pubblica decisamente più veloce per il bene proprio di questi ragazzi. Con un evidente snellimento di tutte le procedure che riguardano gli immigrati, sarebbe già possibile per alcuni ragazzi anche entrare in squadre importanti”.
“Sarebbe bello se con il tempo – aggiunge ancora Murio pieno di speranza – potessimo trovare altri sponsor in grado di sostenerci. Siamo ancora giovani e quindi rimaniamo fiduciosi che questo primo o poi succederà. Finora il nostro unico sponsor è Ljuba. Giocare quest’estate a Potenza è stato un piccolo miracolo frutto di donazioni e serate di beneficenza che hanno permesso di raccogliere la somma necessaria per potere partire. Sappiamo che a Palermo c’è tanta gente generosa che ci stima e ci accompagna in tutte le nostre iniziative e questo ci fa molto piacere”.
Della squadra multietnica di Extra faceva parte anche il giovane gambiano Yusupha che alcuni mesi fa fu ferito da un colpo di arma da fuoco da un giovane pregiudicato italiano nel quartiere di Ballarò. Oggi il giovane, che vive per motivi di lavoro a Milano, continua a mantenere il legame con l’associazione trasmettendo coraggio e fiducia a tutti gli amici che ha lasciato a Palermo.
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