Senza categoria

La didattica delle emozioni

Loading

 

 

di Sabrina Corsello

 

Quanti oggi sarebbero disponibili a dire che la scuola, il luogo dove ogni persona trascorre buona parte della propria infanzia e giovinezza, sia non soltanto un luogo di apprendimento, ma anche il luogo in cui ad ognuno è data la possibilità di imparare ad essere felice? Nessuno certamente metterebbe mai in dubbio il fatto che la scuola sia il luogo più idoneo all’apprendimento, alla formazione. Forse però si è troppo trascurato il fatto che esiste una reale connessione tra la felicità e l’apprendimento, tra la legittima ricerca del benessere di ogni persona e La sua stessa capacità di apprendimento.

Una cosa è certa, la scuola e i suoi, purtroppo troppo spesso inadeguati edifici, rappresenta il luogo in cui ogni persona trascorre gran parte della sua infanzia e della sua adolescenza, dove ogni bambino è chiamato a vivere la prima esperienza di socializzazione, di conoscenza di sé, di confronto con gli altri, siano questi i suoi stessi coetanei o gli adulti  con i quali  dovrà in un modo o in un altro, imparare a misurarsi e soprattutto a cui sarà chiamato ad affidarsi.

 Indipendentemente da come si consideri l’esperienza scuola, una cosa è certa: ad ogni anno scolastico che passa, gli alunni appaiono sempre più in difficoltà, demotivati e disorientati. Del resto come potrebbero non esserlo se, sempre di più oggi i primi a sentirsi in difficoltà, demotivati e disorientati, sono proprio gli stessi docenti, ossia coloro che, per il ruolo che rivestono, dovrebbero rappresentare il  punto di riferimento di tutto il loro percorso formativo?

Proprio in vista del superamento di questo stato di cose si pone il percorso proposto dalla didattica delle emozioni, un nuovo format educativo per la prevenzione del disagio in età evolutiva a scuola. Chi propone questa interessantissima esperienza ha ben presente che è inutile porsi il problema della formazione didattica prescindendo da un orizzonte in cui si possa lavorare in vista della costruzione del benessere a scuola. Si tratta di un progetto che mira a sostenere e promuovere una didattica integrata, che includa con pari dignità il livello emotivo e quello cognitivo del processo formativo.

La presa in carico degli stati emotivi e dunque il riconoscimento di questi, come operanti e determinanti nell’ esito stesso dei vari percorsi formativi, rappresenta l’obiettivo di un intervento educativo che si propone di  offrire ai docenti gli strumenti adeguati per implementare negli alunni, sin dalla prima infanzia, efficaci fattori di protezione, riducendo così i fattori di rischio, il disagio e il disadattamento.

Proprio l’educazione emotiva è stato il tema oggetto del secondo incontro del master formativo Genitori figli. Istruzioni per l’uso che anche quest’anno si svolge al Cei.  

A condurre il seminario la dott. Rosanna Schiralli la quale spiega che il percorso proposto costituisce un’ottima opportunità in vista della formazione di educatori empatici non a disposizione ma disponibili, capaci di assicurare quella base sicura di attaccamento che è necessaria per sostenere l’evoluzione verso l’autonomia. La didattica delle emozioni viene dunque presentata innanzitutto come un progetto di prevenzione, finalizzato alla costruzione del benessere a scuola, che si rivolge innanzitutto ai docenti, ma che certamente è utile e accessibile anche ai genitori. Nell’ambito scolastico la didattica delle emozioni introduce, all’interno della classe e nello svolgimento delle consuete attività didattiche, senza dunque sottrarre loro alcun tempo, una serie di procedure, tecniche e strategiche, validate e testate scientificamente, finalizzate ad aiutare gli alunni ad individuare, gestire e modulare nel modo più opportuno, le emozioni e il proprio mondo interiore.

La validità del percorso formativo offerto è ampiamente avvalorata da numerosi studi, rilevanti da un punto di vista scientifico, i quali hanno potuto dimostrare la stretta relazione tra aumento delle competenze emozionali ed efficacia del fattore di protezione contro la maggior parte delle forme di disagio e di dipendenza patologica (tossicodipendenza, anoressia, bulimia, dipendenza da Internet, alcolismo etc..)

La Didattica delle emozioni è stata già applicata in molte realtà scolastiche e certamente rappresenta un’interessante e utile possibilità per quelle scuole che intendano adoperarsi in vista di una formazione umana e non solo didattica dei giovani loro affidati, nella consapevolezza che il vero fine non sia tanto quello di offrire alla società studenti modello, bensì uomini e donne integri e possibilmente anche felici.

 

 {jcomments on}

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *