Premessa
Quella del 25 aprile, la Festa della Liberazione, non è solo una ricorrenza, un’occasione meramente celebrativa. Quella di oggi è una chiamata che si rinnova, una chiamata alla responsabilità, all’impegno, alla vigilanza. Una chiamata rivolta a tutti coloro che amano la democrazia, a tutti coloro che hanno a cuore la dignità umana, la libertà, l’eguaglianza. Una chiamata alla quale rispondere ogni giorno!
Ecco perché la Festa della Liberazione, che oggi si celebra, deve interpellarci profondamente e suscita una moltitudine di pensieri che affollano la mente mescolandosi alle emozioni che albergano nel cuore. In questo continuo andare tra mente e cuore (e viceversa), in fin dei conti, si sviluppa l’esistenza di ognuno di noi, un “circuito” che “azionandosi” ci fa sentire vivi e vitali.
Mi piace condividere, sebbene in ordine sparso, qualche pensiero, nel quale – mi auguro – si possa ritrovare pure chi legge; in un secondo momento, ho scelto di fare accompagnare ogni mia considerazione da una citazione che ho ritenuto conferente.
La speranza (forse un po’ ambiziosa e di questo mi scuso) è che si possa offrire qualche umile spunto di riflessione valido non solo in questa data, ma tutto l’anno. Da subito preciso che molto altro si potrebbe scrivere, quanto mi accingo a dire non avendo alcuna pretesa di esaustività. Potrebbe essere, semmai, un piccolo punto di partenza.
1) Il sacrificio
Penso ai tantissimi giovani che hanno combattuto e sono morti per la libertà e, in generale, per la vita di altri (anche in questo tempo di Coronavirus molti si stanno sacrificando per il prossimo). Non dobbiamo mai smettere di ringraziarli.
“Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione” (Piero Calamandrei)
2) La libertà
Penso che il modo migliore per onorare quei morti sia vigilare sulla libertà che loro ci hanno regalato (che non significa fare ciò che si vuole a discapito degli altri).
“La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai. E vi auguro, di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno, che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica” (Piero Calamandrei)
3) La Costituzione e la vita
Onorare quei caduti è fare vivere la Costituzione italiana, e i valori che ne stanno alla base, attraverso le nostre azioni quotidiane.
“La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua” (Sandro Pertini)
4) La democrazia
Penso che la democrazia sia come una pianta che richiede continue cure; se ci si disinteressa incomincia a soffrire.
“La democrazia si perde piano piano, nell’indifferenza generale” (Liliana Segre)
5) Bene e male
Penso che il male nel cuore umano derivi dal gravissimo convincimento di qualcuno di sentirsi superiore agli altri, ritenendo che la propria persona valga di più di quella altrui; la strada del Bene è quella inversa.
“Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (san Paolo, Fil 2,3-4)
6) La cultura
Penso a quei dodici professori universitari, dotati di una libertà intellettuale dirompente, che si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo. La cultura non può essere imbrigliata!
“Perché le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali, perché le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali” (Roberto Vecchioni)
7) Gli ideali
Penso che solo chi è capace di coltivare grandi ideali sia in grado di cambiare il corso della storia (come fece chi combatté per la Resistenza).
“Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali!” (papa Francesco)
8) La Resistenza e i nostri nonni
Penso che oggi ci troviamo coinvolti in una nuova Resistenza (contro un altro virus) e che dovremmo avere a modello la disponibilità al sacrificio e alla fatica che ebbero i nostri nonni.
“Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili. […] La nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite” (Sergio Mattarella)
9) La liberazione dall’odio
Penso che la liberazione dall’odio, purtroppo presente in tanti nel nostro Paese, sia una dura battaglia per la quale è (e sarà) richiesto tutto il nostro impegno sul piano culturale.
“Il virus della discriminazione, dell’odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell’uomo.
E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano” (Sergio Mattarella)
10) Solidarietà e comunità al servizio del Bene comune
Penso che sia necessario sentirsi uniti agli altri da vincoli di solidarietà ed essere una vera comunità. Pur nella diversità dei propri convincimenti (religiosi e politici), ci si può ritrovare su valori condivisi e offrire un prezioso servizio al Bene comune.
“Credo che davvero nessuna persona possa da sola vincere l’ostacolo che è davanti a noi; dobbiamo vincerlo insieme, nella nostra concordia, nella nostra solidarietà, nella nostra consapevolezza” (Aldo Moro)
Buon 25 aprile! Buona Festa della Liberazione oggi e ogni giorno dell’anno!
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